Il paragrafo 5.2.2 della norma CEI EN 62 305-3.
“Protezione contro i fulmini. Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone”, indica quali sono i tipici metodi di protezione secondo i seguenti principi.
– L’angolo di protezione.
– Principio della sfera rotolante.
– Posizionamento di maglie di captazione.
Tutti i metodi sono applicabili con la limitaizone a 60m d’altezza per l’utilizzo dell’angolo di protezione. Molto spesso il volume protetto è il risultato ottenuto con tre metodi combinati della stessa applicazione. Ci soffermiamo principalmente sull’impiego dei primi due metodi indicati.
Dette aste opportunamente interconnesse alla base, non consentono il contatto del fulmine con la struttura sottostante.
Per ottenere un risultato soddisfacente occorre utilizzare correttamente quelli che sul catalogo vengono indicate come “aste di captazione”.
Il fulmine, nella norma, è rappresentato dalla sfera che rotola toccando solamente le punte delle aste e non ciò che rimane al di sotto. Questo principio risulta molto utile ed interessante quando viene applicato a strutture sottostanti che hanno pericoli di esplosione o incendio (travature di legno ad esempio). Anche in tetti configurati secondo geometrie complesse, la captazione si realizza correttamente con le aste.
Vogliamo ricordare che sul catalogo attualmente sono indicate le aste tipiche con altezza pari a 1,5 m e 3 m, ma Sati Italia è in grado di fornire, in accordo con il cliente, altezze variabili 0,6 m a 7,5 m.
I materiali più comunemente impiegati sono l’acciaio e l’alluminio.
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